Dicono che può accadere...
Dicono che può accadere....
Ciao
raccolgo nel mio blog alcuni momenti della mia vita da giugno 2018 a novembre 2019.
Scelgo di pubblicare i miei pensieri perchè possano essere d'aiuto anche ad altre donne che hanno vissuto o vivono il dramma che è toccato a me.
Tutti i miei pensieri, scritti in un anno e mezzo, per sveltire la lettura li raggrupperò per mesi.
MAGGIO 2018
In Aprile sarebbe dovuto arrivarmi il ciclo, come tutti i mesi. Io sono sempre stata "un'orologio svizzero", puntale, puntualissimo... il mio sesto senso mi diceva che questo ritardo avrebbe significato che forse c'era un bambino in viaggio.
Decido di fare il test di gravidanza il 7 maggio... il giorno dell'anniversario con Giulio. Quel giorno noi facevamo cinque anni insieme, cinque anni di amore... e anche se inaspettata e non cercata sarebbe stata una notizia meravigliosa.
Faccio il test...è positivo. Siamo felici, felicissimi... così felici che dopo una settimana l'abbiamo detto a tutti.
Quando vi dico a tutti, intendo proprio tutti!
Il 30 maggio faccio la prima visita... scelgo di essere seguita da uno studio privato... mi affido a questa ginecologa perchè me la consiglia mia mamma.
Alla visita, mi dicono: "Signora tutto bene! Il suo bambino è di sei settimane...".
Non vi so raccontare l'emozione che ho provato in quel momento... era tutto così strano e così nuovo per me... ma sapevo che ero felice.
Dico alla ginecologa che sono un'insegnante della scuola primaria, su posto comune...e lei mi disse: "il suo non è lavoro a rischio, se va tutto bene può lavorare... Lei ha sintomi?". Le risposi: "oddio, non so! Non sono mai stata incinta... non ho nausea...ho un po' di mal di schiena".
Ricordo perfettamente le sue parole: "Il mal di schiena è normale averlo, soprattutto chi come te ha l'utero retroverso".
Mi prescrisse una serie di analisi, alcune molto specifiche sulle malattie rare e mi consigliò il BiTest da fare entro la 12° settimana di gravidanza.
La mia vita prosegue felicemente, lavoro, studio (all'epoca stavo prendendo la mia seconda laurea in Scienze della Formazione Primaria a Bologna).
GIUGNO 2018
Ricordo che avevo sempre voglia di gelato... ma non un gusto qualsiasi, volevo solo "il latte e menta". Questo è un gusto così particolare che riuscivo a recuperarlo solo a Este, nella gelateria difronte al castello.Nella notte del 6 giugno 2018 ho avuto un vomito acidissimo..., uno schifo proprio.... pensai: "Mi stanno arrivando le nausee". Dopo quel vomito però mi sentii bene...
La mattina alle 8 ero in classe, come sempre.
Ricordo quel mercoledì come una giornata molto impegnativa... fu difficile insegnare, fu difficile rispondere alle esigenze dei miei bambini... però lo feci e cercai di farlo al meglio come faccio sempre.
I giorni successivi furono tranquilli, non ebbi più vomiti o nausee... e attendevo con ansia il BiTest.
Ricordo che una domenica parlai con un'amica, mamma di una bambina, che mi disse: "Ah io non ho mai fatto quelle analisi... io ero certa che fosse sana". Quest'amica perse il suo primo bambino.
Io le disse: "no io devo fare tutte le analisi... devo sapere se è sano/a, devo sapere se potrebbe avere delle difficoltà". Oggi col senno di poi penso che una mamma ha sempre un sesto senso... il mio, non chiedetemi perché, era negativo.
Il 19 giugno ci recammo a fare il BiTest, ricordo che attendemmo tanto...tantissimo... il dottore era di un ritardo mostruoso.
Il BiTest veniva eseguito nello stesso studio della mia ginecologa...finalmente ci chiamarono.
Ricordo le parole del medico: "Che coppia giovane... visto che avete atteso così tanto, prima facciamo una bella ecografia e vediamo come sta questo bambino".
Il medico aveva una telecamera posta difronte al letto della paziente... accese lo schermo... io vidi il mio bambino...
Era bellissimo, era tutto formato, si vedeva benissimo la testolina e le gambette... non feci quasi in tempo a fargli questa domanda: "Dottore è cresciuto vero?Rispetto alla prima ecografia".
Il medico spense lo schermo...e mi disse: "Signora io non vedo il cuore, signora non lo sento. Non c'è cuore, non c'è battito".
Il mondo in quel momento mi crollò addosso... ma ancor di più quando mi disse: "Lei non ha sentito nulla? Non ha avuto perdite?" Io lo guardai.... faticavo a capire cosa mi stava dicendo... o forse non lo volevo capire... ma una cosa era certa e glielo dissi subito: "ho sempre avuto solo mal di schiena, la dottoressa lo sapeva". Lui: "Mal di schiena è segnale di aborto e nel suo caso...aborto ritenuto".
Sono certa di non aver mai provato un dolore così ampio...così inspiegabile...
Mi dissero: "Questa è la carta per il raschiamento, vada a prenotare a Schiavonia (Padova), glielo faranno in breve tempo...devono farglielo in breve tempo".
Mi dicono che il feto si era fermato a 9 settimane, io ero a 12 settimane, quindi per 3 settimane io ho portato in grembo un bambino morto...a tutti raccontavo di essere incinta, ma invece non era più così... e non mi davo pace per non aver saputo difendere quel bambino.
Il giorno seguente vado a prenotare il raschiamento... mi fissano la data: il 23 giugno tutto finirà!, mi dicono anche "Signora se ha perdite corra in ospedale perché lei ha tantissimo sangue dentro"...
Vado a casa mi metto tranquilla... tranquilla si fa per dire... piango tanto, sempre... vorrei solo scomparire... mi sento in colpa e inutile...
Giovedì 22 giugno corro in ospedale, accompagnata da mia madre, perchè ho alcune perdite... mi fanno un'ecografia ed ho sperato che quello di martedì fosse stato un brutto sogno e che la ginecologa che avevo trovato al pronto soccorso mi dicesse: "Arianna il tuo bambino sta bene"... ma non fu così. Mi mandò comunque a casa e mi disse di stare a riposo e di tornare il mattino seguente come da prenotazione.
Il venerdì, 23 giugno 2019, tornai all'ospedale. Alle 7 ero lì. Durante la notte non avevo avuto perdite, quindi ero nuovamente speranzosa... feci l'ecografia ma la diagnosi si riconfermò...
Fino alle 11 del mattino, durante tutta la parte pre-ricovero, non ebbi nemmeno una perdita, nulla di nulla!
Alle 11 mi diedero il letto e la mia stanza e boh... forse in quel momento la mia testa capì che era tutto finito...iniziarono così delle contrazioni fortissime ed un dolore lancinante, il sangue inizio a scendere come una fontana...avevo una specie di emorragia in atto e poi... ad un certo punto apparse il vomito... un vomito acido, proprio come quello 6 giugno!! Lo riconobbi e capii che in quel momento il mio bambino aveva smesso di vivere e di far battere il suo cuoricino.
Finalmente alle 12.30 mi vennero a prendere e mi accompagnarono in sala operatoria e li conobbi un angelo: la dottoressa Pozzan.
Mi disse: "Non preoccuparti, l'intervento dura 15 minuti...ma tu dormirai un po' di più".
Fu proprio così. Alle 17.30 venne a visitarmi e ricordo che avevo una gran fame... volevo un panino col salame... il salame non lo mangiavo da maggio...
La dottoressa in quel momento mi disse: "Arianna fa male, parlane sempre, non lo dimenticare, rendilo vivo e partecipe nella vostra. C'è stato e ci sarà. Tieni un diario e racconta le tue emozioni sia quelle buone che quelle no, ti aiuteranno". Capii che in futuro avrei voluto essere seguita da Lei.
Tornai a casa, alla vita reale e lì si tutto fa male, più che in ospedale.
Dovetti fare i conti con tutti quelli che lo sapevano che mi chiamavano... per dirmi mi dispiace o semplicemente per sapere... sapere se era vero.
Sapere se era vero che il cuore del mio Tancredi, io sono convinta fosse un maschio, aveva smesso di battere.
LUGLIO - AGOSTO - SETTEMBRE - OTTOBRE - NOVEMBRE e DICEMBRE 2019
Tutti i mesi successivi cercavo disperatamente un bambino...
LUGLIO: decisi di seguire il mio ragazzo in Sardegna, lui andò li per lavoro. Un'amica dell'università mi invitò al mare ad Orosei...e mi disse: "Viene anche mia sorella". La sorella era incinta di una bambina, io ero felicissima per loro... ma allo stesso tempo mi sentivo morire dentro... perchè invece il mio bambino non c'era più?
Mi chiusi in un lungo silenzio... o meglio parlavo con gli altri... ma mi sembrava di essere sola....
Guardai il libretto universitario e decisi di finire gli esami di concentrarmi su qualcosa di utile ma che non mi facesse pensare... così in un mese feci 9 esami!! Tutti ancora oggi mi chiedono come ho fatto.
In un mese presi 10 kg, tutti mi dissero che era normale dopo un raschiamento ma io non mi riconoscevo ne dentro ne fuori.
Un'ex compagna di classe mi consigliò il gruppo di Facebook: "aborto spontaneo mamme di piccoli angeli in cerca di un arcobaleno". Leggevo tutte le storie e in tutto quel dolore trovavo il mio... capivo che non ero sola ma dentro di me avevo una grande solitudine.
In un mese presi 10 kg, tutti mi dissero che era normale dopo un raschiamento ma io non mi riconoscevo ne dentro ne fuori.
Un'ex compagna di classe mi consigliò il gruppo di Facebook: "aborto spontaneo mamme di piccoli angeli in cerca di un arcobaleno". Leggevo tutte le storie e in tutto quel dolore trovavo il mio... capivo che non ero sola ma dentro di me avevo una grande solitudine.
AGOSTO: è un po' il mese delle vacanze. Ma per me e per il mio ragazzo non è agosto se non andiamo a Pellestrina. Il mio ragazzo li ha una casa.
Pellestrina è un'isola della Laguna di Venezia, un'isola piccola e poco turistica... è un'isola dove il cellulare non prende ovunque e dove si ha molto tempo per pensare.
Pellestrina è un'isola della Laguna di Venezia, un'isola piccola e poco turistica... è un'isola dove il cellulare non prende ovunque e dove si ha molto tempo per pensare.
L'ho sempre associata ad un paradiso sperduto e dimenticato da Dio.
Quell'isola che ho sempre amato mi era diventata scomoda, li avevo troppo tempo per pensare e poco da fare... così tornai a casa a prendere i libri e preparai altri 3 esami per la sessione di settembre.
Leggevo il gruppo assiduamente, mi sentivo viva con quelle mamme...
SETTEMBRE: Il 1 settembre tornai a lavorare... tornai a fare qualcosa che mi piaceva... tornai a insegnare. Tornai in mezzo ai bambini, i miei bambini... sì, nessuno era il mio bambino, ma io sono una maestra e i miei alunni li ho sempre vissuti come miei piccoli bambini. Inoltre, feci 3 esami universitari...gli ultimi!
OTTOBRE: iniziai a lavorare presso l'I.C. di Teolo. Per la prima volta avevo una quarta ed una quinta... bambini grandi e le materie che preferisco... adoro insegnare italiano, storia e geografia.
Andai allo "zoopesca" della Sagra di Arsego e vinsi due cocorite: Andrea e Celeste. Con il loro canto riempirono il vuoto che c'era dentro di me.
Sotto al seno, in centro sul livello della pancia... sentii un indurimento...mi faceva male a sedermi, e mi faceva male a toccarlo...
non avevo mai avuto una cosa del genere... prenotai un'ecografia all'addome. Prenotai a pagamento per il mese di novembre.
NOVEMBRE: il 19 novembre mi laureai... finalmente dopo 8 anni di Università, due lauree magistrali, potevo esultare di aver finito.
Si esultavo con tutti ma dentro era una lacerazione... anche questo mese avevo avuto il ciclo e un ciclo abbondante e doloroso.
Leggevo il gruppo assiduamente, mi sentivo viva con quelle mamme...
SETTEMBRE: Il 1 settembre tornai a lavorare... tornai a fare qualcosa che mi piaceva... tornai a insegnare. Tornai in mezzo ai bambini, i miei bambini... sì, nessuno era il mio bambino, ma io sono una maestra e i miei alunni li ho sempre vissuti come miei piccoli bambini. Inoltre, feci 3 esami universitari...gli ultimi!
OTTOBRE: iniziai a lavorare presso l'I.C. di Teolo. Per la prima volta avevo una quarta ed una quinta... bambini grandi e le materie che preferisco... adoro insegnare italiano, storia e geografia.
Andai allo "zoopesca" della Sagra di Arsego e vinsi due cocorite: Andrea e Celeste. Con il loro canto riempirono il vuoto che c'era dentro di me.
Sotto al seno, in centro sul livello della pancia... sentii un indurimento...mi faceva male a sedermi, e mi faceva male a toccarlo...
non avevo mai avuto una cosa del genere... prenotai un'ecografia all'addome. Prenotai a pagamento per il mese di novembre.
NOVEMBRE: il 19 novembre mi laureai... finalmente dopo 8 anni di Università, due lauree magistrali, potevo esultare di aver finito.
Si esultavo con tutti ma dentro era una lacerazione... anche questo mese avevo avuto il ciclo e un ciclo abbondante e doloroso.
I bambini a scuola mi davano tante soddisfazioni... ma oggi arrivò una domanda... a volte scomoda ma che spesso i bambini mi hanno fatto.
"Maestra ma tu non hai bambini vero?" Io mentii, risposi: "No, io non ho bambini", oggi credo che avrei dovuto rispondere: "Sì, ho un bambino che si chiama Tancredi"... ma in quel momento ho voluto tutelare il mio dolore da altre domande che ad una mamma (mancata) fanno male! Tanto male!
Il dolore, appena sotto il seno, non mi lasciava vivere serenamente... e nonostante dall'ecografia non si evidenziò nulla... io non mi davo pace... dovevo capire cos'era quel dolore.
DICEMBRE: arriva dicembre e le feste coi parenti... i parenti! A volte odiosi... almeno per me fu così... c'è chi ti dice
- "Sei giovane, avrai altri figli"
- "E' stato sei mesi fa... è ora che ti tiri su"
- "Alle cocorite hai messo nomi di persona... sono sono animali"... in quel momento erano il mio tutto... le mie amiche, non chiedevano nulla e ascoltavano i miei silenzi.
Arriva il Natale e sotto l'albero di Natale feci trovare due regali per le mie cocorite. Alla faccia che sono sono animali!!
L'anno era ormai finito... e tutti quelli che mi avevano dato false speranze tipo:
- "ora sei più fertile, rimarrai incinta subito"
- "tuo moroso ora basta solo che lo guardi per rimanere incinta"
avevano inconsciamente contribuito a lasciare un vuoto incolmabile dentro di me...
Un'amica mi disse: "Per quel dolore all'addome, prova a sentire Sara del Cenro CEM di Este. E' una brava osteopata". Sono sincera ero un po' scettica ma prenotai un consulto per il mese di gennaio.
La quinta quest'anno termina il loro percorso e devo prepararli bene per affrontare le medie.
Arrivò il giorno del consulto con l'osteopata..., fui travolta da un mare di emozioni.
Ricordo che la visita durò circa un'ora e mezza ed io per un'ora piansi. Mi fece ripercorrere tutto... tutta quella tragica esperienza e lei mi disse: "tu hai un blocco da buttar fuori".
Il 24 gennaio sentii uno strano dolore all'osso sacro ed un mal di schiena particolare. Nei giorni successivi si intensificò tantissimo. Il lunedì seguente chiamai Sara e le dissi che avevo un bisogno assoluto di un suo massaggio perchè questo dolore non mi dava pace... andai e mi disse che ero arrossata su quella zona.
Il martedì chiamai la mia dottoressa che mi disse è un ascesso e ti farà male fino a che non scoppia.
Il dolore durò fino alla domenica, quando esplose...
FEBBRAIO: Il 3 febbraio arrivò nuovamente il ciclo... e nuovamente mi sentii inutile e non in grado di essere madre. Nonostante io ci pensassi un pochino meno durante il giorno, speravo sempre che le mestruazioni non si presentassero.
Fu un ciclo strano... macchie rosastre e di breve durata.
MARZO: dal 1 al 4 marzo decisi di prendere qualche giorno di vacanza visto che le scuole erano chiuse per il Carnevale. Andammo così a visitare Torino... quei giorni erano tra l'altro i giorni dell'arrivo del ciclo. Pensai che se fossi stata in vacanza il suo arrivo sarebbe stato meno doloroso... ma il ciclo non si presentò.
La mia mente disse semplicemente "è in ritardo... tranquilla Arianna domani arriva". Questo domani lo pensai per più giorni...
Il 6 marzo alla sera feci un Test di gravidanza... ed apparse una lineetta rosa...ma quasi invisibile...pensai: "Sono incinta...un amico mi disse... falle domani mattina presto, l'hai fatto di sera... è tardi e il corpo è stanco"
Il mattino seguente andai a lavorare, il pomeriggio comprai Clear Blue.
Con Tancredi usai quello e mi sentivo affezionata a quel test di gravidanza e mi indicò 2-3 sullo schermo che secondo le istruzioni voleva dire che ero di 1-2 settimane. Forse il avevo buttato fuori il blocco.
Non volevo crederci, non riuscivo a crederci... avrei potuto essere nuovamente mamma.
Ho cercato tanto questo bambino e così lo protessi da tutto e da tutti.
A scuola c'era un virus influenzale molto forte, alcuni vennero ricoverati e io mi spaventai...avevo paura anche di prendere un'influenza.
La mattina mi sentivo benissimo e il pomeriggio dovevo dormire per allietare l'acidità di stomaco.
APRILE: Prenotai una visita con la Dottoressa Pozzan. Finalmente potevo essere seguita da lei... mi fidavo di lei ciecamente.
Mi disse che andava tutto bene e anche lei mi chiese: "Hai sintomi?". Io le chiesi: "Dottoressa può essere che io ora abbia mal di schiena perchè ho l'utero retroverso?
Lei mi guardò e mi disse: "No, prova a pensare... tu hai un peso da portare ora? Il tuo bambino pesa? Pesa come un fagiolino... se tu tieni in mano un fagiolino la mano si stanca ma non sente un peso". In quel momento provai, tanto odio per la dottoressa che scelsi l'anno precedente perchè in un certo senso mi aveva detto che quel mal di schiena era normale e quindi io lo vivevo serenamente... la odiai perchè sì, forse doveva andare così...ma forse lei non è stata in grado di spiegarsi... non ha saputo spiegare ad una persona ignorante in materia qualcosa di fondamentale.
Questa volta decidemmo di non dirlo a nessuno... mia madre però lo scoprì, forse è vero che alle mamme non si può nascondere nulla.
"Maestra ma tu non hai bambini vero?" Io mentii, risposi: "No, io non ho bambini", oggi credo che avrei dovuto rispondere: "Sì, ho un bambino che si chiama Tancredi"... ma in quel momento ho voluto tutelare il mio dolore da altre domande che ad una mamma (mancata) fanno male! Tanto male!
Il dolore, appena sotto il seno, non mi lasciava vivere serenamente... e nonostante dall'ecografia non si evidenziò nulla... io non mi davo pace... dovevo capire cos'era quel dolore.
DICEMBRE: arriva dicembre e le feste coi parenti... i parenti! A volte odiosi... almeno per me fu così... c'è chi ti dice
- "Sei giovane, avrai altri figli"
- "E' stato sei mesi fa... è ora che ti tiri su"
- "Alle cocorite hai messo nomi di persona... sono sono animali"... in quel momento erano il mio tutto... le mie amiche, non chiedevano nulla e ascoltavano i miei silenzi.
Arriva il Natale e sotto l'albero di Natale feci trovare due regali per le mie cocorite. Alla faccia che sono sono animali!!
L'anno era ormai finito... e tutti quelli che mi avevano dato false speranze tipo:
- "ora sei più fertile, rimarrai incinta subito"
- "tuo moroso ora basta solo che lo guardi per rimanere incinta"
avevano inconsciamente contribuito a lasciare un vuoto incolmabile dentro di me...
Un'amica mi disse: "Per quel dolore all'addome, prova a sentire Sara del Cenro CEM di Este. E' una brava osteopata". Sono sincera ero un po' scettica ma prenotai un consulto per il mese di gennaio.
2019
GENNAIO: l'8 gennaio era la data presunta del parto....e invece arrivò il nuovo ciclo. Non so spiegare il dolore che avevo dentro... lavoravo per non pensare... e proprio a gennaio cominciai a pensare... ho una quarta, speriamo che l'anno prossimo io riesca a prendere una nuova supplenza qui così posso terminare con loro il mio percorso.La quinta quest'anno termina il loro percorso e devo prepararli bene per affrontare le medie.
Arrivò il giorno del consulto con l'osteopata..., fui travolta da un mare di emozioni.
Ricordo che la visita durò circa un'ora e mezza ed io per un'ora piansi. Mi fece ripercorrere tutto... tutta quella tragica esperienza e lei mi disse: "tu hai un blocco da buttar fuori".
Il 24 gennaio sentii uno strano dolore all'osso sacro ed un mal di schiena particolare. Nei giorni successivi si intensificò tantissimo. Il lunedì seguente chiamai Sara e le dissi che avevo un bisogno assoluto di un suo massaggio perchè questo dolore non mi dava pace... andai e mi disse che ero arrossata su quella zona.
Il martedì chiamai la mia dottoressa che mi disse è un ascesso e ti farà male fino a che non scoppia.
Il dolore durò fino alla domenica, quando esplose...
FEBBRAIO: Il 3 febbraio arrivò nuovamente il ciclo... e nuovamente mi sentii inutile e non in grado di essere madre. Nonostante io ci pensassi un pochino meno durante il giorno, speravo sempre che le mestruazioni non si presentassero.
Fu un ciclo strano... macchie rosastre e di breve durata.
MARZO: dal 1 al 4 marzo decisi di prendere qualche giorno di vacanza visto che le scuole erano chiuse per il Carnevale. Andammo così a visitare Torino... quei giorni erano tra l'altro i giorni dell'arrivo del ciclo. Pensai che se fossi stata in vacanza il suo arrivo sarebbe stato meno doloroso... ma il ciclo non si presentò.
La mia mente disse semplicemente "è in ritardo... tranquilla Arianna domani arriva". Questo domani lo pensai per più giorni...
Il 6 marzo alla sera feci un Test di gravidanza... ed apparse una lineetta rosa...ma quasi invisibile...pensai: "Sono incinta...un amico mi disse... falle domani mattina presto, l'hai fatto di sera... è tardi e il corpo è stanco"
Il mattino seguente andai a lavorare, il pomeriggio comprai Clear Blue.
Con Tancredi usai quello e mi sentivo affezionata a quel test di gravidanza e mi indicò 2-3 sullo schermo che secondo le istruzioni voleva dire che ero di 1-2 settimane. Forse il avevo buttato fuori il blocco.
Non volevo crederci, non riuscivo a crederci... avrei potuto essere nuovamente mamma.
Ho cercato tanto questo bambino e così lo protessi da tutto e da tutti.
A scuola c'era un virus influenzale molto forte, alcuni vennero ricoverati e io mi spaventai...avevo paura anche di prendere un'influenza.
La mattina mi sentivo benissimo e il pomeriggio dovevo dormire per allietare l'acidità di stomaco.
APRILE: Prenotai una visita con la Dottoressa Pozzan. Finalmente potevo essere seguita da lei... mi fidavo di lei ciecamente.
Mi disse che andava tutto bene e anche lei mi chiese: "Hai sintomi?". Io le chiesi: "Dottoressa può essere che io ora abbia mal di schiena perchè ho l'utero retroverso?
Lei mi guardò e mi disse: "No, prova a pensare... tu hai un peso da portare ora? Il tuo bambino pesa? Pesa come un fagiolino... se tu tieni in mano un fagiolino la mano si stanca ma non sente un peso". In quel momento provai, tanto odio per la dottoressa che scelsi l'anno precedente perchè in un certo senso mi aveva detto che quel mal di schiena era normale e quindi io lo vivevo serenamente... la odiai perchè sì, forse doveva andare così...ma forse lei non è stata in grado di spiegarsi... non ha saputo spiegare ad una persona ignorante in materia qualcosa di fondamentale.
Questa volta decidemmo di non dirlo a nessuno... mia madre però lo scoprì, forse è vero che alle mamme non si può nascondere nulla.
Per la settimana di Pasqua avevamo prenotato un viaggio... il sogno di sempre: visitare il Portogallo.
Sul diario che ho tenuto, sul mio Instagram e sul mio Facebook scrissi queste parole:
"66,92 km percorsi a piedi in 5 giorni...
308 km sul treno Porto-Lisbona...
un casco e un motorino per scoprire i lati più occidentali d’Europa... tramonti, scarpinate, scalinate, cultura e natura... Ciao Portogallo, sei stato una meravigliosa scoperta"
L'acidità anche questo mese mi mise ko.
Qui decidemmo di sposarci, il 29 giugno... solo due mesi per preparare il matrimonio.
MAGGIO: Il 2 maggio avevamo prenotato la visita del Bitest... che ansia questo BiTest. Andai con la paura nel cuore, con il terrore che tutto potesse ripresentarsi... mi accarezzavo il ventre sperando!!
Questa volta lo prenotai a Cittadella e la dottoressa anche qui era in ritardo... mi sembrava di tornare a quel maledetto 19 giugno.
Finalmente ci chiamò... e ci visitò...e mi disse che dall'ecografia andava tutto bene. #finalmenteunagioia.
L'unica tormenta era l'acido allo stomaco.
Il 14 maggio a scuola successe una cosa non prevista... e in quel momento sentii un indurimento al ventre ed alla pancia...scrissi nel gruppo FB...e le mie amiche mamme mi consigliarono di andare al Pronto Soccorso. Le ascoltai, andai e andava tutto bene!
A scuola raccontai ai bambini di aspettare un bambino, lo raccontai in occasione dello screzio del 14 maggio che mi causò dolore alla pancia... non avrei voluto dirglielo così, ma loro apprezzarono tanto.
GIUGNO: è il mese del matrimonio... c'erano moltissime cose da organizzare.
Il 5 giugno la visita... che ansia! Io ancora non sentivo nulla, e il non sentir muovere è terribile perchè non sai se c'è... se tutto va bene... non sai nulla, puoi solo attendere! Alla visita tutto ok!
La scuola finì...ed io come ogni anno piansi... mi emozionai perchè i miei allievi mi regalarono un vaso di fiori bellissimo.
L'8 giugno le mie amiche mi organizzarono l'addio al celibato.
Il 13 giugno per la prima volta lo sentii muovere... fu una sensazione strana, veramente strana... sembrava di avere vermicelli nella pancia.
Il 29 giugno mi sposai nel giorno dell'87 compleanno del mio amato nonno e tutto fu perfetto. In quell'occasione a chi me lo chiedeva confermavamo la gravidanza, ma a dire il vero la pancia non si vedeva affatto.
Avevamo deciso di non sapere cos'era... e iniziavamo a pensare ai nomi.
LUGLIO: il 5 luglio avevamo la morfologica ed anche questa va bene...
Passai i pomeriggi a guardare Bitter Sweet su canale 5... avevo bisogno di stendermi.
AGOSTO: il 1 agosto la visita...e tutto procedeva bene... ma io ero sempre più stanca. Il caldo mi uccideva... finalmente il 10 agosto partimmo per Pellestrina...ed anche qui come in Portogallo non mi limitai nel fare le cose...
ero giunta ad una consapevolezza che se deve "andare bene" lo va fin da subito... e poi io sentivo che voleva venire al mondo.
Un giorno affittammo una barca e andammo a spasso per la Laguna, un altro giorno a Burano, un altro a Venezia... insomma feci tutto quello che si può fare in vacanza.
Il 17 agosto sentii una contrazione ed una macchia rosa mi macchiò le mutande... volli pensare che tutto andasse bene e decisi di non andare all'ospedale, mi stesi nel letto e dormii.
SETTEMBRE: il 16 settembre firmai una supplenza... ma non potei tornare a lavorare perchè ero già di 32 settimane... e quindi iniziai la maternità obbligatoria.
Il 17 settembre alla visita mi disse che tutto andava bene... e iniziavo in qualche modo a credere che questa volta ce l'avrei fatta a diventare mamma. Mi disse che quella macchia rosa sulle mutande poteva essere la rottura di un capillare proprio perchè il mio bambino si era girato ed era in posizione.
Che sospiro di sollievo!!
Il 5 settembre iniziai il corso pre-parto, che è utilissimo e lo consiglio a tutte. Li si incontrano future mamme, si condividono paure ed emozioni.
il 30 settembre scrissi sul diario e su Instagram:
"#34weekspregnant dentro di me.
Solo noi sappiamo quanto ti abbiamo desiderato e quanto ti desideriamo.
Il mio più grande sogno è che tu potessi essere dentro di me... non mi importava se maschietto o femminuccia, mi importava solo che ci fossi.
Oggi ancora non so rispondere se sarai un bambino o una bambina... A chi mi chiede: “cos’è? I nomi li avete pensati?”
Rispondo semplicemente: “non lo so, sono molto curiosa ma la cosa più importante è lui/lei c’è ed io lo/la sento.
I nomi come tutto il resto saranno una sorpresa”. #attesa "
OTTOBRE: Volevo immortalare la mia gravidanza e così feci un servizio fotografico con Elena Sinigaglia Ph.
il 12 ottobre fui tamponata proprio a 2 km da casa, in centro a Limena... che esperienza e che paura.
Non sentivo più il feto... non lo sentivo muovere ed era tutto duro...
mi abbattei... avevo paura... paurissima che anche questo bambino se ne fosse andato.
Mi trasportarono a Padova... dove mi dissero che tutto andava bene. Da quel momento smisi di guidare... iniziai ad aver paura.
Il 31 rappresentai insieme alla zia Carmen la zucca di Halloween
NOVEMBRE: il 10 novembre è la data presunta. Arrivò il 10, ma zero sintomi... non voleva uscire...e così superai le 40 settimane.
Rappresentai sulla mia pancia il tramonto di Pellestrina perchè spero che anche tu amerai per sempre quell'isola.
Riporto le parole che scrissi sul mio diario... il 14 novembre inziarono i giorni più incredibili della mia vita.
Alle 4 del mattino sentii una strana sensazione... ho pensato “mi scapperà la pipì” ma subito dopo ancora... e ancora. “Giulio mi si sono rotte le acque?” “Sei sicura? Che non andiamo per niente... ma ti vedo tranquilla. Mi faccio una doccia e andiamo in ospedale”
Partiamo... Limena-Schiavonia 30 minuti esatti... salimmo e il dott. Al Merai mi ricoverò... mi disse che alle 10 avremmo fatto l’induzione.
Alle 10 arrivó la mia amata Dottssa Pozzan mi indusse il parto: “Arianna in 24 ore fará effetto”. Nella mia ingenuità “#dellaprimavolta” pensai “domani alle 10 sarai nato/a”, non immaginavo di dover attendere più di un giorno!
Ero incredula ed in grande trepidazione... Avevo paura, sì avevo tanta paura... ma sapevo che sarebbe stato l’ultimo giorno che avrei avuto questo magico #pancione... sapevo che avrei finito di giocare con una #sfera e avrei potuto finalmente ridere e scherzare con te
Passò mezzanotte... e i dolori si facevano più forti... alle 6,30 chiamai Giulio e gli dissi: “Giulio vieni in ospedale... qui dicono di no ma secondo me ci siamo, o meglio oggi deve per forza uscire 🤣”. Alle 7 arrivò... ma sapevamo che dovevamo attendere le 10.
Mi affidarono a @rebeccagamba, la mia amata ostetrica
Ricordo sorridendo i tracciati in piedi perché mi faceva male anche la fascia e lei col suo #accentofiorentino diceva: “Arià ma questi li dobbiamo fare!”. L’ultimo poi mi aveva fatto pensare che potessi avere un maschietto perché mi disse: “Arià io te lo dico, tracciati così movimentati li vedo solo nei maschi”... e così nonostante avessi il sesto senso di aspettare Cecilia mi iniziai a convincere che stava per arrivare Spartaco!
Alle 14,20 il dottore decise di procedere con un #cesareo... e così “con un #sorriso” sulla pancia🤪 ed un #pianto col fischio alle 14.55 nacque la mia amata e desiderata Cecilia!
Si ho fatto bene a fidarmi della dottoressa Pozzan!
Una cosa ho cercato di non fare in tutta la gravidanza... ho cercato di non vomitare... e ci sono riuscita... il mio inconscio non voleva farlo perchè lo associavo all'aborto... ho vissuto mesi di Gaviscon per allietare l'acidità...
In Veneto c'è un detto: "Tanto acido tanti capelli" e Cecilia nacque coi capelli veramente lunghissimi.
A tutte le mamme che hanno avuto un aborto consiglio di tenere un diario e di raccontare...di raccontarsi le emozioni sia belle che negative...a me è servito e serve... io scrivo sempre... scrivo di me, di Cecilia e a Cecilia ho sempre raccontato di Tacredi... deve sapere che c'era e che ci sarà nella sua vita.
Se avete piacere di conoscere un po' Cecilia... ve lo racconto in un altro racconto.
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