CARDINI DELLA DIDATTICA INCLUSIVA
LA DIDATTICA INCLUSIVA
La didattica inclusiva, che si qualifica come una didattica di qualità per tutti, ormai da tempo ha smesso di essere considerata come una corsia d’accesso solo per allievi con disabilità o bisogni educativi speciali.
L'inclusione deve essere, a mio avviso, più come uno stile d’insegnamento, un orientamento educativo e didattico quotidiano che rispetta, valorizza e capitalizza le differenze individuali di tutti gli allievi, con una particolare attenzione alle situazioni che possono creare consistenti barriere all’apprendimento e alla partecipazione alla vita sociale.
Quali sono i punti cardini di una didattica inclusiva?
Collaborazione: il principio dell’inclusione si concretizza solo grazie ad una forte collaborazione e co-partecipazione di tutti i soggetti coinvolti nel raggiungimento di questo ambizioso traguardo.
La scuola inclusiva è una comunità dove tutti, dirigenti, insegnanti, allievi, personale scolastico, famiglie, enti locali, servizi, diventano potenziali agenti di reali cambiamenti culturali, metodologici, didattici, organizzativi e strutturali.
La collaborazione si attua proprio sulla capacità sinergica di saper accogliere e valorizzare le differenze individuali, nell'intento di eliminare ogni ostacolo fisico, metodologico, curricolare, sociale ed emotivo alla partecipazione sociale e all’apprendimento, senza lasciare nessuno indietro.
Progettazione: una didattica inclusiva è una didattica pensata, progettata e pianificata sulla base delle variabilità individuali, capace di essere accessibile per tutti gli allievi, nessuno escluso.
Progettare in modo inclusivo significa pensare, qualsiasi sia la disciplina scolastica o il contenuto da veicolare, a forme di insegnamento personalizzato, multi-modale e multi-livello, perché ogni allievo affronta l’apprendimento a livelli e modi differenti, evitando:
- di dover modificare quanto progettato per una “classe ideale”;
- sprechi di tempo e perdite di efficacia dell’azione didattica stessa.
Una didattica mal progettata e mal condotta può correre il rischio di creare ostacoli all’apprendimento.
La didattica inclusiva si prefigura, quindi, come uno “stile” di insegnamento innovativo e flessibile che facilita la partecipazione, la valorizzazione e il successo formativo di tutti gli allievi.
Efficacia: una didattica inclusiva sfida gli insegnanti a sviluppare un enorme repertorio di strategie didattiche considerate efficaci, non solo per allievi con bisogni speciali, ma per tutti.
Sviluppare un ampio repertorio di strategie efficaci è indispensabile a patto che queste riflettano la conoscenza delle caratteristiche, delle necessità degli studenti e delle circostanze ambientali, nonché le conoscenze e abilità professionali e personali degli insegnanti.
Relazioni ed emozioni: un insegnante inclusivo non può dimenticare le sue competenze relazionali ed emotive.
Numerose ricerche mostrano quanto l’atteggiamento mentale appropriato degli insegnanti, quali ad esempio:
- l’“esserci”;
- la vicinanza emotiva;
- la capacità di dare feedback appropriati e positivi agli studenti
siano elementi decisivi per il loro successo scolastico e la creazione di un buon clima di classe.
La formazione degli insegnanti rispetto alle loro abilità sociali ed emotive, in un contesto di scuola inclusiva, non può essere certamente sottovalutata.
La qualità del clima della classe è determinante per la riuscita degli studenti:
- imparano meglio quando si trovano in un ambiente emotivamente sicuro e prevedibile, che li motiva e li stimola verso obiettivi positivi ed inclusivi.
BIBLIOGRAFIA:
A. MORGANTI, F. BOCCI (2017) (a cura di), Didattica inclusiva nella scuola primaria, Firenze: Giunti.
Commenti
Posta un commento